Una ExtraFosforo particolare quella del mese di maggio 2021. Lo stesso mese in cui 44 anni fa venne fondata Radio Popolare che è poi la Radio Tandem che ascoltate oggi.
Parleremo sicuramente anche di festa di compleanno attorno al 24 maggio, giorno che ricorda la canzone del Piave ma anche il motivo di una piccola radio, nata in una città che allora era poco più che un ancora grigio paesone con italiani e tedeschi ben divisi dalla miope politica frutto di una concezione anacronistica e sbagliata della storia che ancora oggi qualcuno vorrebbe reiterare.
Radio Tandem ha accompagnato la crescita di quella “città futura”, crescendo insieme ai tanti esperimenti di convivenza che sono mano a mano nati ma soprattutto crescendo insieme alla gente. Gran parte di quella gente che oggi ascolta e comunque appoggia il senso di libertà che Tandem ha vissuto e ha aiutato a maturare. La gente che incontriamo ad esempio alla VolxsfestA ogni estate ma anche quella che ci sorride per strada quando ci riconosce.
Quando una Radio “libera”, “di movimento” come la nostra (chiamatela come vi pare) spegne un’altra candelina, può anche chiamare gli ascoltatori per regalarsi un segnale. Questa volta abbiamo invece deciso che il regalo lo facciamo noi stessi. Per questo abbiamo chiesto ad un po’ di conduttrici e conduttori di regalare un pensiero a sé stessi, a quello che fanno, a quello che sono. Quale il senso di fare radio? E, specialmente, quale il senso di fare Radio Tandem?
Una radio davvero senza padroni e questo è ormai è risaputo, fatta da gente che ha scelto di esserci per pensare. Esiste chi la fa in modo serio e quasi militante. Esiste chi la fa per cazzeggio ma forse, coerentemente, con dentro quel “Je suis Marxiste, tendance Groucho” che fu la scintilla creativa di un movimento nato dal ’68 francese che ha camminato insieme ad un’idea per creare gran parte delle belle cose dei cosiddetti tempi moderni.
Avessimo avuto in modo irreale e non perseguibile un mecenate che da sponsor avesse messo a disposizione una base finanziaria sulla quale poter forgiare qualcosa di anche più potente, forse staremmo qui a parlare di un’altra radio possibile. Ma forse meno libera. Per passare in un baleno 44 anni di storia, senza nemmeno raccontare niente (forse lo faremo per bene quando spegneremo le candeline sulla torta dei vicini 50 anni) abbiamo posto anche tre domande, tre, a due protagonisti della storia di Tandem, volando sul passato, il presente e il futuro.
Abbiamo raccolto queste voci in una trasmissione che fa un po’ da filo conduttore della parte musicale di una Radio che è sempre sistematicamente stata citata anche fuori dalle mura della fantomatica provincia perfetta e che ora, grazie allo strumento podcast potrà restare nel tempo.
Un tempo che qualche volta è sembrato voltare le spalle ma, come dice un noto aforisma è galantuomo poiché alla fine ristabilisce la verità, ripara i torti, cura le cose e dà ragione ai giusti.
Sarà presuntuoso ma ci sentiamo nel giusto. Perché la libertà è semplicemente giusta.
Buon compleanno di Tandem a tutti.